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Elsa Fornero, Lega e M5s pronti a smantellare la sua riforma: come cambiano le pensioni

Matteo Legnani
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C'è un punto sul quale Lega e Movimento 5 Stelle convergono perfettamente, senza distinguo, se e ma. Si chiama Elsa Fornero, la ministra al Welfare governo Monti che ha dato il suo nome alla legge sulle pensioni che, tra gli altri effetti, ha causato il disastro gli "esodati". Lo ha confermato Matteo Salvini in persona, spiegando che c'è "perfetta sintonia" su diversi punti. Tra questi, appunto, la revisione della famigerata riforma Fornero sulle pensioni. Sin dall'inizio della campagna elettorale, tanto Matteo Salvini quanto Luigi Di Maio vanno dicendo che la legge Fornero va eliminata. Per un certo tempo, il leader del Carroccio (che ha avuto anche scambi verbali piuttosto violenti con l'ex ministro), è andato ponendo l'abolizione di quella legge come il primo atto che un suo governo avrebbe realizzato. Col passare dei mesi, e poi dopo le elezioni, la formula s'è andata un po' ammorbidendo, da "eliminazione" a "modifica", ma resta una certezza che uno dei primi interventi di un governo giallo-verde sarebbe quello di mettere mano alle pensioni, col superamento della Fornero e la reintroduzione della "quota cento" (età anagrafica più contributiva), oltre a nuove regola per l'Ape (l'anticipo della pensione). A ciò, i 5 Stelle aggiungono pensioni di cittadinanza per tutti da 780 euro al mese e di 1.170 euro netti considerando una coppia di pensionati. Leggi anche: Elsa Fornero, lo sfregio agli italiani va in pensione a 70 anni: "Posso, sono insegnante. Ora letture, viaggi, orto"

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