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Pdl, il sondaggio vuole Alfano candidato premier: pesano Monti e le tasse di Letta

Giulio Bucchi
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Vuoi vedere che Mario Monti ha fatto un gran favore ad Angelino Alfano? Il segretario del Pdl è reduce da un lungo incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, in cui il Cavaliere avrebbe cercato, invano, di convincerlo a "fare un passo indietro" e lasciare la segreteria stessa. Se il dualismo con il Cavaliere per la leadership resta ancora sul tappeto, si apre però un'autostrada per i voti dei moderati centristi. Merito, appunto, di Monti e delle sue dimissioni da Scelta civica. Il polo centrista è allo sbando e di fatto il professore ha dato il "liberi tutti". Il modello Ppe, sostenuto a gran voce dall'ex Pdl Mario Mauro (il ministro della Difesa è stato a pranzo con Berlusconi, è non è un caso), riavvicina quel che resta di Scelta civica al centrodestra. E il leader Udc Pierferdinando Casini, in rotta con Monti, si sarebbe visto in queste ore con la colomba azzurra Gaetano Quagliariello e ha già lanciato messaggi distensivi al Cavaliere: "Sulla sua decadenza devo ancora decidere come votare". Come far fuori i falchi - Grandi manovre parlamentari che preludono a spostamenti di elettorato? Alfano ci crede ed è su questo tavolo che si giocherà le sue carte. "Insieme al presidente Berlusconi lavoriamo per rafforzare il bipolarismo italiano - ha spiegato il vicepremier -. Non siamo per formare nessun centrino, ma un grande centrodestra innovando in Italia e in Europa. Abbiamo un progetto e una bussola: costruire un grande centrodestra, da opporre alla sinistra, e vincere le elezioni". Alfano sa che (ri)spostare la barra del partito verso il centro potrebbe avere due risultati positivi: il primo, tagliare fuori l'ala dei falchi azzurri. Il secondo: guadagnare qualche punto percentuale nella prossima volata elettorale. Il sondaggio di Piepoli - L'ultimo sondaggio Emg per il TgLa7 dava il Centro al 6,6%, in calo dello 0,6%: Udc all'1,6, Scelta civica al 4,4 per cento. Naturalmente, con l'addio di Monti, il partito è destinato a perdere voti che un progetto federativo del centrodestra potrebbe tranquillamente assorbire. E gli elettori (perduti) di Monti naturalmente preferirebbero Angelino come leader, e non Berlusconi. Stando al sondaggio di Nicola Piepoli per la Stampa dello scorso 14 ottobre, però, il pensiero è condiviso anche dalla maggioranza degli elettori di centrodestra. Anche per contrapposizione al premier Enrico Letta, l'uomo dell'imprimatur alle tasse della manovra, Angelino è il candidato premier preferito dal 55% dei consultati, davanti al Cavaliere (27%), al leghista Flavio Tosi (12%). a Maurizio Lupi e Raffaele Fitto (entrambi al 3%). Ad Alfano non resta che un solo ostacolo: convincere Berlusconi a dargli il via libera.

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