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Sergio Mattarella e l'impeachment, la sfida finale a Luigi Di Maio: "Facessero pure, tanto so che..."

Giulio Bucchi
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Di fronte alla minaccia dell'impeachment, il presidente Sergio Mattarella risponde con una alzata di spalle: "Facciano pure, è la risposta che si ottiene lassù", al Quirinale, secondo quanto riporta Ugo Magri sulla Stampa. L'accusa di Luigi Di Maio e Giorgia Meloni è quella di "attentato alla Costituzione" per aver opposto una valutazione negativa di natura politica sulla nomina di Paolo Savona ministro dell'Economia. L'iter è complicato: serve prima una votazione del Parlamento con maggioranza assoluta per approvare la richiesta (e al momento Matteo Salvini non si è ancora pronunciato) e poi a giudicare sarebbe, ricorda sempre la Stampa, "la stessa Corte costituzionale, in versione allargata, di cui Mattarella è stato fino a tre anni fa apprezzato membro. Alla Consulta gli darebbero una medaglia per aver difeso la suprema Carta". Soprattutto, lo spirito di rivalsa di Mattarella nei confronti di Di Maio e Salvini è tale da far suggerire ai quirinalisti che la tranquillità del presidente lo porterebbe ad aspettare che M5s e Lega facciano il piano alle elezioni, raggiungendo l'80% come profetizzato da Massimo D'Alema: "Mattarella sarebbe ancora lì, a ribocciare il professor Savona".

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