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Giuseppe Conte, la cannonata a Raffaele Cantone: "Rivedere le funzioni dell'Autorità nazionale anti-corruzione"

Matteo Legnani
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C'è un passaggio del discorso del premier Giuseppe Conte per la fiducia alla Camera che è passato in secondo piano e solo la Repubblica lo sottolinea con un certo rilievo. Il presidente del Consiglio, ieri, ha detto di aver " lanciato l'idea di valutare bene il ruolo dell'Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente". Parole che sono una critica a quanto fin qui fatto da Raffaele Cantone, che guida l'Autorità anti-corruzione, e che è anche uno dei mostri sacri della sinistra. Un mito quasi intoccabile, uno che la sinistra ha, in momenti diversi, proposto come sindaco, come governatore, come premier. L'Italia, però, resta un Paese tra i più corrotti tra quelli più sviluppati. E' giusto, quindi, che un governo che si autodefinisce "del cambiamento" metta sotto la lente l'operato dell'Anac. Vedremo poi se alle parole seguiranno i fatti. E che fatti... Leggi anche: Governo, il terzo uomo del presidente: Draghi o Cantone

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