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Giuseppe Conte, salta il Consiglio dei ministri: come lo umiliano da subito

Gino Coala
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È la prima uscita internazionale. E non sarà facile, perché comincia tra polemiche interne ed esterne. Giuseppe Conte, incassata la fiducia dal Parlamento, è volato ieri pomeriggio tardi in Canada per partecipare al G7 di Charlevoix, in Quebec. Niente consiglio dei ministri per lui. Quello di ieri, il secondo della legislatura, è stato presieduto da Matteo Salvini, in quanto vicepremier più anziano. Leggi anche: Bechis, la verità inconfessabile sul governo: "Sapete perché Di Maio e Salvini sono costretti a girare insieme?" «Farsi conoscere» e «possibilmente farsi rispettare» è la mission su cui lo staff pentastellato ha lavorato in questi giorni. Un debutto impegnativo, per il premier, al suo primo appuntamento internazionale. Avrà bilaterali già fissati con quasi tutti i leader: dalla cancelliera tedesca Angela Merkel al premier giapponese Shinzo Abe, fino al presidente francese Emmanuel Macron. E avrà il primo faccia a faccia con Donald Trump. Ieri mattina il premier si è visto con il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, per lavorare sui dossier al centro del vertice. I leader di tutto il mondo attendono di capire le sue idee sui temi che hanno fatto parlare, in questi giorni, del governo gialloverde: dai migranti all' atteggiamento con l' Ue. E gli occhi di tanti saranno puntati su di lui per capire i rapporti che intende intessere con la Russia. Davanti a senatori e deputati, infatti, si è augurato «una revisione del sistema delle sanzioni», provocando la reazione del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che non ha nascosto perplessità rispetto a queste parole. Avranno modo di chiarirsi anche perché Stoltenberg vedrà Conte lunedì a Roma. SULL' AEREO DI STATO Ma i dossier impegnativi e il debutto tra i grandi non sono le uniche spine per Conte. La partenza è stata segnata da una duplice polemica interna. La prima sull' aereo. Lo staff che lo segue ha fatto sapere che non avrebbe viaggiato a bordo dell' A340-500, l' aereo preso in leasing e noto come l' Air Force di Renzi. Ha volato su un aereo più piccolo, ma sempre della flotta di Stato. L' idea iniziale era di usare un volo di linea. Ma visti i tempi stretti si è deciso di ripiegare sull' aereo di Stato, anche se dal M5S si precisa che è intenzione utilizzare il più possibile voli di linea. «Per andare in Canada al G7», ha attaccato il dem Michele Anzaldi, «il premier viaggia esattamente con lo stesso aereo blu usato in questi anni da tutti i presidenti del Consiglio, compreso Renzi: farebbe bene ad evitare gaffe propagandistiche per non fare la fine del presidente Fico con l' autobus». Quella dell' aereo non è l' unica discussione che insegue Conte in Canada. L' altra riguarda l' Anac guidata da Raffaele Cantone, dopo che a Montecitorio il premier aveva sostenuto che non aveva portato i risultati attesi. Ieri ha telefonato a Cantone per un chiarimento. Un colloquio, riferiscono a Palazzo Chigi, «cordiale», nel corso del quale «hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell' ambito pubblica amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici». A sera Cantone, intervistato a su Radio 1, ha riferito come Conte gli avrebbe detto «che il suo obiettivo non era attaccare l' Anac, io credo nelle istituzioni e quindi mi fido delle sue parole». Superato il week-end, il premier dovrà rituffarsi in altri non facili dossier. Intanto bisogna concludere la squadra del governo con la nomina dei sottosegretari e dei viceministri, un puzzle legato a quello dei presidenti delle commissioni. LA PARTITA DELLE NOMINE Così, finalmente, il Parlamento potrà cominciare a lavorare. Poi dovrà prepararsi per un altro appuntamento a Montecitorio: mercoledì 27 giugno tornerà in Aula per fare il punto in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Tornato a Palazzo Chigi, dovrà anche completare la squadra di lavoro che dovrà aiutarlo. Compito delicato e che potrebbe rivelarsi decisivo, specie se il premier, come in questo caso, non ha esperienza di governo. Per ora l' unico incarico stabilito è quello di portavoce del premier, affidato a Rocco Casalino, il plenipotenziario della comunicazione a 5 Stelle. Al suo fianco molto probabilmente ci sarà Maria Chiara Ricciuti, braccio destro di Casalino. Nello staff potrebbe esserci anche Pietro Dettori, esperto di social e collaboratore di Davide Casaleggio. Figura chiave, poi, è quella del segretario generale di palazzo Chigi, oggi ricoperta da Paolo Aquilanti. Come consigliere diplomatico si parla di Pasquale Salzano, ambasciatore in Qatar. Infine lunedì dovrebbe andare in visita ad Amatrice e Accumoli, i due comuni colpiti dal terremoto dell' agosto 2016. di Edda Guerini

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