Giovanni Tria, l'inquietante silenzio del ministro dell'Economia su spread e Borsa: il retroscena terrificante
Cauto e "preoccupato". In questi giorni di spread alle stelle e crolli in Borsa, l'unico che avrebbe diritto a parlare è Giovanni Tria, il ministro dell'Economia. Che invece tace. Il motivo? L'ha confidato ai suoi più stretti collaboratori e ai colleghi: "Ogni parola può influenzare i mercati". Il guaio è che nel governo molti non hanno considerato il suo avvertimento, suggerisce Francesco Verderami nel suo retroscena sul ministero di via XX Settembre sul Corriere della Sera. A cominciare da Matteo Salvini, che tuona contro l'Europa ("L'Italia non sarò più schiava") e Luigi Di Maio metta pressione allo stesso Tria ("Le coperture alla manovra? Ci sta lavorando lui"). Leggi anche: Bomba Minzo sul governo, "questi ballano e intanto i titoli di Stato..." Il guaio è che Tria sulle promesse elettorali è più che scettico, così come sulla possibilità di tagliare le tasse, perché a settembre il ministro si attende tempi molto duri, gravi, "tra il rallentamento dell'economia mondiale e l'imminente fine dello scudo europeo". Insomma, come sostiene anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, "il Paese rischia, si può finire nel burrone". Per ora, scrive Verderami, Tria sta trovando sponda solo nel sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti, "l'unico che parli la sua stessa lingua e conosca i fondamentali dell'economia". Non esattamente un buon segnale per Di Maio e Salvini.