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Matteo Salvini, la sforbiciata sulle coop degli immigrati: accoglienza, da 35 a 20 euro al giorno

Giulio Bucchi
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"Una bella sforbiciata" al business dell'accoglienza dei migranti. Matteo Salvini l'aveva promesso e ora parte la manovra per tagliare i 5 miliardi che lo Stato spende ogni anno per accogliere, assistere e dare vitto e alloggio a chi è sbarcato, tutto ovviamente via coop e associazioni varie. Leggi anche: Denuncia di due africani (e di un centro sociali), "Ci hanno sparato al grido Salvini Salvini" Nel mirino del ministro degli Interni finiscono così i Centri di prima accoglienza, i Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e quelli del circuito Sprar (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati): come spiega il Fatto quotidiano, i 35 euro al giorno che vanno ripartiti tra chi ospita i migranti e i migranti stessi (a loro, in tasca, finiscono solo 2,50 euro di pocket money) dovrebbero ridursi a 20 euro. Lo ha annunciato il sottosegretario agli Interni Stefano Candiani, anche lui leghista, parlando di nuove linee guida per i bandi delle Prefetture, e ci sta lavorando da settimane la prefetta Gerarda Pantalone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero. Leggi anche: Salvini e gli immigrati, il titolo-vergogna di Repubblica Il rischio, secondo il Fatto, è che la sforbiciata vada a colpire principalmente i centri di piccole dimensioni, favorendo la permanenza di quelli più grandi che ospitano fino a 300 ospiti, un numero che spesso crea problemi sociali dentro e fuori dal centro. La tesi di Salvini però è quella di colpire soprattutto quegli "albergatori falliti", parole sue, che grazie al sussidio statale e agli sgravi fiscali concessi a chi accoglie immigrati "tiene in vita un'attività altrimenti morta, facendo concorrenza sleale ai veri albergatori". 

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