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Emmanuel Macron: "Crisi migratoria non esiste. No agli hotspot on Nordafrica"

Matteo Legnani
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Chissà se nelle intenzioni il presidente francese Emmanuel Macron intende, con le sue dichiarazioni, calmare le acque o se, invece, le sue sono provocazioni finalizzare a soffiare sul fuoco dell'insofferenza del nuovo governo. Oggi, l'inquilino dell'Eliseo, a poche ore dal vertice informale che si terrà a Bruxelles sull'immigrazione in preparazione del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, ha aggiunto altre due dichiarazioni che non sono certo passate inosservate a Palazzo Chigi e al Viminale. La prima: "Ci si dimentica che la crisi migratoria non è a livello di quella del 2011. Paesi come l'Italia non hanno gli stessi sbarchi dell'anno scorso perchè grazie alla cooperazione europea abbiamo diminuito gli sbarchi dell'80%". Poi l'attacco atomico contro Matteo Salvini: "In Europa, più che una crisi migratoria, c'è una crisi politica scaturita da estremisti che giocano sulle paure. Ma non bisogna cedere nulla allo spirito di manipolazione o ipersemplificazione della nostra epoca". Non contento, Macron ha poi aggiunto di essere "a favore di punti di sbarco europei, nei quali venga gestito l'afflusso dei migranti di comune accordo con tutti i partner europei". Tradotto: Macron non vuole gli "hotspot" in Libia o comunque in Nordafrica. Ma continua a preferire che gli immigrati giungano su suolo europeo, prima di essere identificati e smaltiti. Ovvero, per lo più in Italia e solo in minima parte in Francia. Esattamente come accade oggi. Leggi anche: La Merkel scherza col fuoco: "Secondo me a Bruxelles...". Ci prende in giro

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