Diciotti, l'intervento di Sergio Mattarella e la rabbia di Matteo Salvini: tensione nel governo
Il caso della Diciotti e l'ordine arrivato a tarda sera da Sergio Mattarella, quello di far sbarcare gli immigrati a Trapani, rischia seriamente di minare la stabilità del governo. Il caos, in effetti, è totale: Matteo Salvini contrarissimo allo sbarco; Danilo Toninelli che pasticcia; il premier Giuseppe Conte che non dice una parola. E il capo dello Stato ha fatto leva proprio su quest'ultimo, che poi ha girato la comunicazione a Salvini, per far sbarcare gli immigrati dalla nave. Dal Viminale è filtrato "stupore" per le interferenze del Quirinale. Una parolina cauta che cela la rabbia, piuttosto evidente, del ministro dell'Interno. Dopo ieri sera, si fa più esplicito il fatto che ci sia una parte del governo che rema contro Salvini, al lavoro per "normalizzare" il ministro dal pugno di ferro e che, sull'immigrazione, sta agendo con una risolutezza mai vista in precedenza. Anche, talvolta, andando oltre a quelle che sarebbero le sue più strette competenze: si pensi alla richiesta di far scendere i due immigrati che avrebbero aggredito l'equipaggio della Vos Thalassa in manette. "Se ci sono violenti vanno in galera e vanno in albergo", ha sintetizzato Salvini. Parole che non piacciono all'ala sinistra dei grillini, ai vari Roberto Fico, e neppure a Mattarella. Tanto che quest'ultimo si è sentito in dovere di intervenire e fare pressioni su Conte. Leggi anche: Diciotti, l'ultimo terribile sospetto di Salvini Insomma, appare evidente come il quadro sia esplosivo e come l'alleanza tra Lega e M5s da ieri sera sia meno solida. Il perimetro d'azione concordato da Salvini e Luigi Di Maio, seppur esplicitamente, appare piuttosto chiaro: ognuno agisce al massimo delle sue forze sui temi cruciali, immigrazione per il leghista e ora il cosiddetto decreto dignità per il grillino. Ma nel caso della Diciotti, con la manina di Mattarella e Conte, il perimetro del leghista è stato ridotto. E questo tipo di manovra potrebbe avere conseguenze. Anche per il governo. "Chi sceglie al mio posto ne risponderà", aveva detto Salvini nel pomeriggio di giovedì, ben prima dell'intervento del capo dello Stato...