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Giancarlo Giorgetti, la mossa estrema per salvare il centrodestra: l'indiscrezione su Foa e il leghista

Gino Coala
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Incassato il via libera del Cda della Rai sul nome di Marcello Foa come prossimo presidente, resta tutto da sciogliere il nodo dei voti necessari in Commissione Vigilanza, con il rischio sempre più alto che possa spaccarsi in modo definitivo anche la coalizione di centrodestra. Le prossime 48 ore saranno decisive, il leghista Giancarlo Giorgetti lo sa benissimo ed è per questo che da giorni non smette di lavorare per chiarire, ricucire e convincere gli ultimi incerti tra commissari di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Leggi anche: Porro a Berlusconi: "Ripensaci su Foa oppure..." Il timore più forte tra le fila di Forza Italia arriva dal rischio di affidare la guida della Rai a un "sovranista", proprio a pochi mesi dalle elezioni europee. Senza tralasciare poi cosa comporterebbe uno strappo tra forzisti e leghisti su tutte le amministrazioni locali, a cominciare da quella della Regione Liguria, per la quale l'azzurro Giovanni Toti ha annunciato la sua ricandidatura nel 2020. A prevalere alla fine potrebbe essere la linea più ottimista, come quella rappresentata da Renato Brunetta e Francesco Giro, che sperano da settembre di incidere sulle politiche economiche del governo, attraverso le pressioni sull'alleato leghista. La carne al fuoco è tanta, Giorgetti ha lo sciagurato compito di evitare troppi pezzi bruciati, almeno finché qualcuno non metterà le cose in chiaro, come riporta il Giornale citando Gianfranco Rotondi: "La grammatica politica ha regole infrante dalla pretesa di proclamare un centrodestra vivo e unito, però mezzo al governo e mezzo all'opposizione. man mano che il governo va avanti la solidarietà tra governanti crescerà e con essa il fossato con le opposizioni, tutte. Forse conviene a tutti riconoscere che siamo tornati al tempo in cui le alleanze si facevano dopo le elezioni e non prima".

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