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Sergio Mattarella e l'attacco finanziario all'Italia, il drammatico errore di Luigi Di Maio 

Giulio Bucchi
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L'ordine del silenzio. Le fonti quirinalizie del Corriere della Sera riferiscono di un Sergio Mattarella preoccupato per gli "annunci che spaventano gli investitori". Il tema, caldissimo, è quello dell'attacco finanziario all'Italia. A Libero il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha confessato di temere un blitz degli speculatori tra Ferragosto e settembre, il periodo tradizionale di assalto ai mercati. Un film già visto con la Grecia e soprattutto, a nostre spese, in Italia nel 2011. Al presidente della Repubblica, però, non piace parlare di "complotti". E non gli sarebbe andata giù la versione di Luigi Di Maio: "Qualcuno vuole usare i mercati contro di noi", ha spiegato il leader grillino e vicepremier al Corriere della Sera. Non solo, Di Maio ha anche minacciato l'establishment di Bruxelles, che "verrà spazzato via da elezioni storiche", quelle europee del 2019. Benzina sul fuoco, soprattutto considerato il delicatissimo dossier sulla manovra finanziaria che, giocoforza, dovrà essere concordato con quegli stessi vertici Ue. È questo il punto che agita Mattarella, secondo cui il possibile downgrade del rating italiano atteso per settembre sarebbe la conseguenza, e non la causa della crisi. Colpa del governo e delle dichiarazioni di alcuni suoi esponenti, insomma. "Per capirci - è la velina del Corsera -: se per esempio si proclama, come ha di recente fatto Di Maio, che la Costituzione va cambiata all'articolo 81, quello sulle coperture della spesa, non è forse logico aspettarsi che gli investitori si spaventino e dirottino altrove i loro capitali, terremotandoci?".

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