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Genova, ponte Morandi: Di Maio attacca Renzi: "Io non ho preso soldi dai Benetton per la campagna elettorale"

Matteo Legnani
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E' scontro a muso duro tra Movimento 5 Stelle e Pd dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. Stamattina Luigi Di Maio (al pari di Matteo Salvini) si era si era duramente scagliato contro Atlantia (la holding del gruppo benetton che controlla Autostrade per l'Italia), invocando la fine della concessione e contribuendo al crollo in borsa del titolo, che a un certo aveva perso quasi la metà del suo valore. Poi aveva anche aggiunto: "Non pagheremo nessuna penale, visto che Autostrade per l'Italia non ha rispettato le condizioni della concessione". Più tardi lo stesso vicepremier grillino ha sferrato un durissimo attacco, pur senza citarlo, al Pd e ai precedenti governi di centrosinistra. "Una norma nella notte nel 2015 (quando in carica governo Renzi, ndr) fu inserita nello sblocca-Italia per prorogare la concessione ad Autostrade in barba alla concorrenza e senza fare le gare. Si è fatta perché legalmente si finanziavano le campagne elettorali. Ma a me la campagna elettorale non l'ha pagata Benetton. Quindi abbiamo la libertà di revocare le concessioni". La replica di Matteo Renzi non s'è fatta attendere: "Bugiardo o sciacallo". Leggi anche: La vergogna di Autostrade dopo il crollo: "cordoglio per le vittime dopo otto ore

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