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Matteo Salvini, la profezia di Giovanni Orsina: "Salvo catastrofi, non si fermerà. Che fine farà Berlusconi"

Giulio Bucchi
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"Solo una catastrofe può fermare l'ascesa di Matteo Salvini". Il politologo Giovanni Orsina, docente di Storia contemporanea all'università Luiss Guido Carli analizza in un'intervista a ItaliaOggi le mosse del vicepremier e leader della Lega, protagonista assoluto della scena non solo italiana. "Ha sempre avuto in testa di riformare il progetto europeo, di mettere l'Europa su un altro binario. Nella fase della decostruzione, l'alleanza con Orbán è fondamentale perché non si possono spezzare i vincoli e gli equilibri attuali da soli, senza avere alleati". Difficile uno di questi sia Silvio Berlusconi: "I segnali ci dicono che ha poca voglia di fare politica o proprio per niente. Resta però il leader indiscusso, l'unico di Forza Italia. Nella politica di oggi la presenza dei leader è fondamentale. Il leader del Carroccio è presente su tutti i media ogni giorno in modo incisivo, Berlusconi invece si vede che è scocciato, già è tanto che abbia fatto un comunicato a sostegno di Salvini contro l'indagine aperta a suo carico dalla procura di Agrigento". Leggi anche: Onda sovranista sull'Europa, i numeri della rivoluzione C'è poi una questione politica: "La Lega copre l'agenda mediatica in modo molto più forte e lo fa su posizioni che per Forza Italia è difficile non condividere, dall'immigrazione alla sicurezza. Tutto questo spiega perché Fi sia finita nell'angolo. La verità è che i partiti dell'establishment, Forza Italia come il Pd, hanno preparato in questi anni il terreno all'affermazione dei partiti populisti, Lega e M5s". Proprio per questo, spiega Orsina, "non vedo nessuno al momento in Italia che possa frenare il governo e Salvini. Salvo la stessa Lega non faccia errori clamorosi nei prossimi mesi sulla legge di Bilancio, e il M5s non regga ai contrasti interni ed esploda, non vedo cambiamenti all'orizzonte scatenati da forze politiche interne. Solo una catastrofe, un fattore esogeno, magari innescato dallo spread che sale, può cambiare il quadro nel breve periodo. Se invece tutto dovesse proseguire lungo il tracciato che si sta delineando, credo che Forza Italia alle prossime elezioni europee si attesterà su un 7-10% di consensi. Se va bene. Resta un buon partito, ma con un ruolo residuale. La Lega si accaparrerà gran parte dell'eredità politica di Berlusconi". 

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