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Lucia Borgonzoni, il padre Giambattista prende la tessera del Pd: "Mi considero un veterocomunista"

Matteo Legnani
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E' un rapporto politico travagliato quello che intercorre tra Lucia Borgonzoni, sottosegretaria leghista alla Cultura nel governo giallo-verde, e il padre Giambattista. Lui, lo scorso luglio, aveva bacchettato la figlia perchè a un incontro sull'accoglienza dei migranti se n'era andata senza stare ad ascoltare l'intervento dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi. Ora Borgonzoni padre torna agli onori delle cronache iscrivendosi al Partito democratico allo storico circolo "Passepartout" di via Galliera, in pieno centro a Bologna. E nel farlo dichiara orgogliosamente: "Io mi considero un vetero comunista - riporta La Repubblica nella sua edizione di Bologna - amzi, no, diciamo un cattocomunista". Silente sulla figlia Borgonzoni senior aggiunge di non voler "apparire come l'ultimo dei Mohicani ma in questo Paese c'è una deriva plebiscitaria e occorre rafforzare l'opposizione". Anche perché, conclude Borgonzoni, con il "Governo si è avverata l'intuizione che ebbe Antonio Albanese" inventando "la maschera del ministro della paura". Leggi anche: Il padre di Lucia Borgonzoni: "Non ti voto". La risposta della figlia leghista è da far gelare il sangue

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