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Forza Italia, Berlusconi accelera per la rinascita

Silvio Berlusconi

Oggi l'ufficio di presidenza del Pdl: si discute della linea politica da tenere. E i lealisti sono in netta maggioranza

Andrea Tempestini
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Sullo sfondo due casi differenti, ma legati a doppio filo. Primo, l'elezione di Rosy Bindi all'Antimafia, che ha scatenato la mobilitazione del Pdl. Quindi la bordata di Renato Brunetta, di poche ore fa: "Se non si dimette sarà guerriglia su tutto". E la guerriglia degli azzurri contro le larghe intese, sempre tramite Brunetta, è già iniziata sulla conversione del decreto sulla Pa: tempo massimo, il 30 ottobre. Se non si troverà una soluzione - "Può anche decadere", ha detto il capogruppo Pdl - si arriverà alla fiducia: una pericolosissima insidia per la tenuta di Enrico Letta. La conta - E su questo sfondo, per oggi, venerdì 25 ottobre, è previsto l'ufficio di presidenza degli azzurri. I lavori inizieranno alle 17, e - da statuto - parteciperanno i soli "membri effettivi", ovvero 24. Di questi, carte alla mano, soltanto cinque sono annoverabili tra le fila dei cosiddetti governativi: Angelino Alfano, Renato Schifani, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi e Roberto Formigoni. In nettissima maggioranza, dunque, i lealisti, contrari alle larghe intese e riuniti da Raffaele Fitto. Sei gli indecisi. Ma "se nella peggiore delle ipotesi si dovesse andare alla conta", spiegano gli azzurri,  "i lealisti vincerebbero per 13 voti a 11". In mattinata è filtrata l'indiscrezione di un nuovo faccia a faccia tra Alfano e Berlusconi, proprio a ridosso dell'ufficio di presidenza: un incontro a Palazzo Grazioli che potrebbe essere decisivo per i futuri assetti organizzativi del partito. Ordine del giorno - Ma se si arrvasse alla "conta", questa "conta" potrebbe tenersi sul governo stesso. All'ordine del giorno, infatti, c'è la "relazione del presidente in merito alla definizione delle linee politiche e programmatiche del partito". Bisogna capire da che parte si sta alla dopo le ultime, deflagranti, tensioni. Si discuterà poi di bilancio "alla luce delle modifiche sulla legge del finanziamento ai partiti". Infine, ultimo punto, "determinazioni in merito al recupero dei versamenti arretrati degli eletti parlamentari e consiglieri regionali". Ma, come è ovvio, il cuore della discussione si articolerà sulle forme di appoggio al governo. "Fuori i traditori" - Ma non è tutto. I boatos, infatti, danno sempre più vicina la (ri)nascita di Forza Italia. A spingere è Silvio Berlusconi. L'annuncio forse già nel weekend. Il Cavaliere vuole farlo subito, già oggi. L'ex premier è sul piede di guerra: ha deciso per l'azzeramento di tutte le cariche, a partire da quella Alfano. Non ha dubbi, Berlusconi, vuole fare pulizia: "Via tutti i traditori". Il leader, insomma, avrebbe sposato la linea dei falchi. E sceglie di giocarsi tutto: tra le ipotesi, anche quella di far saltare il banco: "Non starò mai con chi vota la mia decadenza". Marina e Alfano - In questo contesto, come ovvio, c'è particolare attenzione sul ruolo futuro di Angelino Alfano. Lo statuto di Forza Italia non prevede il ruolo di segretario, ma soltanto quello di presidente. Con l'azzeramento delle cariche resta da capire che futuro può essere disegnato per il vicepremier. Sullo sfondo, seppur esclusa da Fitto ("Sarebbe un gravissimo errore") resta l'ipotesi della scissione. Molto dipenderà dal peso specifico che Alfano avrà all'interno della nuova forza politica. E nel caso in cui il leader non fosse Angelino, nelle ultime ore è tornato a circolare con insistenza il nome della Cavaliera. Marina sì, o Marina no? Alfano, però, riferiscono alcune fonti azzurre, pur di evitare la scissione sarebbe pronto a "tradire" le colombe, anche se i "governativi", arrivati a questo punto, preferirebbero lo strappo. di Andrea Tempestini @antempestini

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