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Paolo Savona sfida Salvini e Di Maio: "Io non avrei mai messo quattro tecnici nel governo"

Matteo Legnani
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Silenzio parla Savona. Al termine di una giornata che per lo spread e la Borsa è difficile non definire preoccupante aspettando ciò che accadrà dopo che a metà ottobre la Ue ci avrà spedito la sua replica ufficiale alla manovra, il ministro per i Rapporti con l'Europa, parlando di fronte alla stampa estera, ha commentato che "i mercati si sono comportati moderatamente, noi stessi ci aspettavamo altro. Non siamo preoccupati dai mercati, ma dallo scontro politico fra elite conservatrici e le forze innovative presenti non solo in Italia. Io credo nel mercato, ho sempre creduto nel mercato e lo trovo più sano dello scontro politico". Savona poi, forse per la prima volta, ha bacchettato i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio: "Io riesco a discutere di economia con Di Maio e Salvini, ma loro nei posti chiave hanno chiamato quattro tecnici, qualche coscienza ce l'hanno. Io al loro posto non avrei ceduto questi posti. Loro hanno scelto dei tecnici al Mef, nel mio Ministero, agli Esteri e alla Presidenza del Consiglio. E il punto è che la responsabilità se la deve prendere il popolo e non il tecnico". Leggi anche: Eugenio Scalfari insulta Paolo Savona: "Il peggio del peggio, vuole..."

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