Cerca
Logo
Cerca
+

Il governo giallo-verde a rischio sulla manovra e sul ponte di Genova, gira una una voce: "Non dureranno"

Cristina Agostini
  • a
  • a
  • a

Dalla manovra al decreto fiscale dal ponte Morandi ai rapporti con l'Europa, nonostante una apparente unione di fronte alle critiche che piovono da Bankitalia, Fmi e Bruxelles, l'alleanza Lega-Movimento 5 stelle scricchiola. E qualcuno in Transatlantico si chiede quanto possa ancora durare, riporta il Giornale in un retroscena.  Leggi anche: L'uomo di Di Maio dopo Tria: una sciagura italiana Per esempio, sulla pace fiscale la Lega non molla ma i grillini non sono convinti e sulla ricostruzione del ponte di Genova si litiga da tempo. Danilo Toninelli, contestato dagli sfollati, vuole affidare i lavori a Fincantieri. La Lega invece, forte del parere della Corte dei Conti, vuole una gara europea.  Ma il tasto dolente è il Def. Giovanni Tria messo sotto pressione e costretto a firmare un deficit diverso da quello concordato con Bruxelles, è improvvisamente diventato il più strenuo difensore della "manovra del popolo". Lui che era l'uomo di Mattarella, il controllore dei conti. "Il Def è addirittura moderato", insiste il ministro Paolo Savona - però se ci sfugge lo spread bisognerà cambiare la Finanziaria". Anche Massimo Garavaglia, leghista, viceministro dell' Economia, avverte: "Se la Borsa continuasse ad andare male, la legge di Bilancio cambierà e si andrà di più verso il lato sviluppo". Insomma, il reddito di cittadinanza non si farà. E Luigi Di Maio, cosa farà?  

Dai blog