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Matteo Salvini e Luigi Di Maio, retroscena di Augusto Minzolini: "Sono dei kamikaze, lo sfogo di Giorgetti"

Giulio Bucchi
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"Questi sono dei kamikaze". La frase, uscita di bocca a Maria Stella Gelmini dopo il faccia a faccia con il premier Giuseppe Conte mercoledì sulla manovra, esprime il senso di stupore misto a terrore che i tradizionali attori della politica italiana (Forza Italia, Pd, ma anche il presidente Sergio Mattarella) provano di fronte allo schema o-la-va-o-la-spacca di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Non a caso il capo dello Stato nel pranzo al Quirinale ha predicato prudenza e chiesto di non rompere il dialogo con l'Unione europea. Leggi anche: Mattarella e il "piano Giorgetti" per mediare con Salvini e Di Maio Verrà ascoltato? Difficile pronosticarlo oggi, ma secondo Augusto Minzolini, retroscenista del Giornale, una certa inquietudine si starebbe spargendo anche dalle parti di Giancarlo Giorgetti, l'uomo di Salvini più vicino al Colle e al capo della Bce Mario Draghi. "Se io sposto qualcosa nella manovra - ha raccontato ai suoi interlocutori secondo Minzo - Salvini la ricambia nuovamente. Non vuole che sia il solo Di Maio il protagonista della guerra con la Ue". Stesso esito per Alberto Brambilla, il consigliere economico del leader della Lega: "Guarda Matteo che l'operazione sulle pensioni - gli avrebbe spiegato l'esperto - ci costerà 10 miliardi di euro. Troppi". E l'altro, senza scomporsi: "Lo so, ma ci sono le europee".

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