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Matteo Salvini contro i "professoroni": "Io sono ignorante, ma voi dove siete stati fino ad ora?"

Caterina Spinelli
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Con una diretta Facebook Matteo Salvini smonta tutte le critiche di Tito Boeri, di Ugo De Siervo e di tutti quelli che in questi giorni hanno criticato la manovra economica: "Prof dott. Presidente Emerigo Ugo De Siervo confrontiamoci coi numeri. Sulla legge Fornero, sulla disoccupazione, sulla precarietà, sulle tasse, sulla povertà, sullo sviluppo, sulla crescita. Professor, dottor, sa quanti giovani italiani ogni anno scappano all'estero perché qui non hanno futuro, non hanno lavoro? Anche a causa di una legge sbagliata come la Fornero, di un eccesso di tassazione, di un eccesso di burocrazia. Dov'era lei negli anni scorsi? Dov'era Boeri negli anni scorsi?" inveisce sul social. Leggi anche: Tito Boeri all'attacco del governo Ma il vicepremier non finisce qui e continua: "Dov'erano tutti questi Soloni che spiegano a me, povero ignorante ministro dell'Interno, cosa dovrei fare per aiutare questo paese? Io sto governando da quattro mesi, ma voi che avete avuto responsabilità di governo o di gestione della cosa pubblica, dove eravate? Cosa facevate se avete tutte le soluzioni oggi? Io, umile ignorante ministro dell'Interno, ho dimostrato sull'immigrazione che invece di avere 150 mila sbarchi ne abbiamo 20 mila, che risparmiamo un miliardo di euro in finti profughi e finte cooperative, che usiamo per assumere poliziotti e carabinieri". Leggi anche: Salvini all'Ue: "Lasciateci lavorare" "Sono ignorante ma due conti riesco a farli, e un po' di coraggio e un po' di palle penso di averle dimostrate - è un Salvini senza freni -. Aspetto che tutti questi geni che spiegano al nuovo governo, umile arrivato da poco, noi poverini, ultimi della fila, pinocchietti, calimeri…voi geniali rappresentanti dell'economia che funziona…le agenzie di rating…quelle che non si erano accorte di quello che stava succedendo nel 2008…quelli che: va tutto bene madama la marchesa, se il popolo ha fame dategli le brioches. Adesso vi chiedo, lasciateci lavorare".

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