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Lega, la smentita contro Luigi Di Maio: "Siamo gente seria, non sappiamo nulla di testi manipolati"

Giulio Bucchi
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"Noi siamo gente seria, non sappiamo niente di testi manipolati". È la risposta, attribuita a fonti della Lega, alla gravissima accusa di Luigi Di Maio lanciata a Porta a porta. Il vicepremier grillino ha parlato di "testo manipolato" in alcuni passaggi del decreto fiscale e inviato al Quirinale. Il Colle, dal canto suo, ha smentito perfino che il testo sia arrivato a destinazione, con Di Maio che di fronte alla nota del presidente Sergio Mattarella ha balbettato in studio da Bruno Vespa: "Se non è così torno a Palazzo Chigi, accertiamo tutto". Leggi anche: Condono allargato a sorpresa, le novità che possono far saltare in aria il governo Il dito dei 5 Stelle era puntato contro non meglio precisate manine: "Non so se tecnica o politica", ha ammesso Di Maio. Ma i sospetti si concentrano da un lato sui tecnici del ministro dell'Economia Giovanni Tria, già presi di mira nei giorni delle trattative sulla finanziaria, e dall'altro sugli alleati leghisti, i più decisi ad "allargare" il condono indigesto a gran parte dei 5 Stelle, e a Giancarlo Giorgetti che della Lega è il potentissimo numero due nonché sottosegretario alla presidenza del Consiglio con pesantissima voce in capitolo proprio su questioni economiche.

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