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Matteo Salvini, il brutto sospetto sulla pioggia di fango grillina: che cosa c'è dietro

Gino Coala
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Il sospetto che dietro il polverone sollevato da Luigi Di Maio sul condono penale infilato a sua insaputa nel decreto fiscale ci sia uno scopo elettorale da parte dei grillini è sempre più forte anche nella mente di Matteo Salvini. Intervistato dal Corriere della sera, il ministro dell'Interno ha ribadito come sono andate le cose in quel Consiglio dei ministri, quando proprio quel testo è stato approvato da tutti: "E quel verbale esiste - dice ancora Salvini - è a Palazzo Chigi. E allora, i casi sono due: o qualcuno non ha capito, o qualcuno ha cambiato idea". Leggi anche: Giorgetti, il retroscena sulla guerra grillina: "Se salta il governo, addio 5s" E poi c'è la terza ipotesi, la più pericolosa se confermata per la tenuta dei rapporti tra i due alleati di governo, e cioè che i grillini abbiano sollevato il fuoco di fila contro i leghisti per presentarsi al loro appuntamento al Circo massimo di Roma dicendo di aver sventato il condono: "Sì - dice Salvini - E infatti se ne sono usciti Fico, Grillo... persino un sottosegretario che non ho il bene di conoscere come Dell'Orco. Un fenomeno: dice che Salvini deve farsi una ragione del fatto di non essere al governo con Berlusconi". Da quel momento Salvini ha deciso di non parlare più con Di Maio: "È così. Provi a considerare la scena. Noi facciamo riunioni su riunioni, arriviamo a saldi sostenibili, con grande lavoro mettiamo a punto il decreto e tutti lo approvano. A quel punto, io vado a Mosca al convegno di Confindustria. Addirittura, il povero Conte, un galantuomo a cui va tutta la mia stima, è a Bruxelles a difendere la manovra da quelli che ci vogliono male. Proprio nello stesso momento, c'è qualcuno che va in televisione a parlare di manine misteriose, a dire che sulla manovra c'è il trucco, che andrà in procura... Il problema è che intanto lo spread va a 340. Veda lei". Lo scontro è durissimo, ma da qui a far crollare l'esecutivo ce ne passa secondo Salvini: "Ma secondo lei, io faccio cadere il governo per il condono? Io continuo a sperare di lavorare per l'Italia nei prossimi 5 anni. Ho conosciuto Di Maio come persona corretta e coerente, lui era seduto di fianco a me quando il decreto è stato approvato. Io non ho parlato. Ora, che cosa dovremmo fare? Lo dicano loro. A meno che non siano altri che vogliono far cadere il governo. Noi, a partire dall'Europa, abbiamo tutti contro. Se vogliono dare questa soddisfazione...".

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