Cerca
Logo
Cerca
+

Matteo Salvini, l'idea: una marcia contro l'Europa, con lo zampino di Vladimir Putin

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

Da una parte il colloquio telefonico Juncker-Merkel sull'asse Bruxelles-Berlino, dall'altra la riunione del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea a Francoforte. La legge di Bilancio del nostro governo sta catalizzando l'attenzione dell'establishment economico-finanziario. È stata Mina Andreeva, portavoce dell'esecutivo comunitario, a informare la stampa della telefonata tra il presidente della Commissione Ue e la cancelliera tedesca. Sebbene sia stato mantenuto il riserbo sui contenuti del colloquio, non è difficile immaginare la posizione comune d'intransigenza sui nostri conti pubblici. Il presidente della Bce Mario Draghi ha detto che «è fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del patto di stabilità e crescita in modo da assicurare una solida posizione di bilancio. Anche l'Italia come Brexit e la guerra commerciale» ha proseguito «è fra le incertezze per lo scenario economico dell'Eurozona. Non è nostro compito mediare il negoziato tra Italia e Ue, ma portare le parti a una forma di accordo è questione di buonsenso. Finanziare i deficit non è nel nostro mandato». Leggi anche: Manovra, Giorgetti e la trattativa segreta con l'Europa La risposta del vicepremier Matteo Salvini, intercettato nel pomeriggio al Senato dai cronisti, è stata netta: «Anch'io sono per un accordo, ma sulle nostre posizioni. Non potete farmi sempre la stessa domanda» ha aggiunto. In mattinata il leader della Lega ha partecipato all'apertura del Forum economico Eurasiatico di Verona, appuntamento annuale organizzato da Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia. AIUTI ESTERNI «La manovra economica darà serenità e stabilità al Paese, quindi non abbiamo bisogno di aiuti esterni. Io sono sempre d'accordo col ministro Tria e il premier Conte» ha dichiarato Salvini di fronte al gotha dell'imprenditoria dell'Est, tra cui Igor Sechin, amministratore delegato di Rosneft - gruppo petrolifero di proprietà in maggioranza del governo russo e dall'utile netto di 4,2 miliardi - e i vertici di Gazprombank, partner del Forum. «Puntiamo sul lavoro e sulla vita reale» ha aggiunto. «Gli italiani ci hanno votato per intervenire sulla legge Fornero, su Equitalia, sulle partite Iva, sull'agricoltura. La finanza seguirà». Tornando a Sechin, è stato lui a leggere il messaggio di saluto inviato dal presidente Vladimir Putin il quale, hanno riferito a Libero fonti vicine al Cremlino, sarà in visita in Italia tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio: «L'economia della fiducia e la diplomazia del business dall'Atlantico al Pacifico» ha scritto nel messaggio il presidente «riflette il crescente fabbisogno in materia dello sviluppo, dell'energia e della tecnologia, che devono essere libere da barriere e sanzioni. La Russia è pronta a farlo con i partner europei». SPALLE COPERTE Salvini si sente le spalle coperte: mantiene buoni rapporti con l'America di Trump e consolida quelli con Mosca. Su quest'ultimo aspetto inciderà molto la posizione dell'Italia al Consiglio Europeo del 13 e 14 dicembre quando verrà nuovamente affrontata la questione delle sanzioni. Salvini si sente protetto, dicevamo, ma allo stesso tempo si prepara all'attacco frontale. Oggi nel corso del Consiglio Federale il leader leghista potrebbe infatti sciogliere le riserve sulla manifestazione contro i burocrati di Bruxelles che ambienti del Carroccio darebbero come probabile per l'8 dicembre. È evidente che se il vicepremier decidesse di portare in piazza decine di migliaia di persone, i margini per ricucire diventerebbero nulli. In tema di manifestazioni, la leader di Fdi Giorgia Meloni venerdì e sabato sarà a Matera e Potenza per gli “stati generali del Sud”. Ieri Salvini, che in tarda mattinata sempre a Verona ha partecipato anche all'inaugurazione di Fieracavalli, ha rilanciato il guanto di sfida all'Europa: «Noi siamo tranquilli: le letterine di Bruxelles, siccome siamo educati, le apriamo, le leggiamo, rispondiamo, ma non cambieremo una virgola della manovra». A rendere ancora più caotica la situazione ci ha pensato la leader dei nazionalisti di Alternative für Deutschland, Alice Weidel, che a sorpresa ha twittato: «Quando la Ue respinge il bilancio italiano, Salvini sbraita: “Nessuno toglierà un euro dalle tasche degli italiani”. Ma gli sfugge che l'Italia senza la flebo dell'Ue sarebbe fallita da tempo. Folle manovra degli italiani a spese della Germania: perché dobbiamo pagare noi? Orrendo nuovo indebitamento: sono pazzi questi romani!». di Alessandro Gonzato

Dai blog