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Giorgia Meloni: "Sì al decreto sicurezza ma non sarò la ruota di scorta di Matteo Salvini"

Cristina Agostini
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"Se qualcuno pensa di darci uno strapuntino per fare la ruota di scorta della maggioranza, sbaglia di grosso". Giorgia Meloni è molto dura: se Fratelli d'Italia voterà sì al decreto Sicurezza, non sarà certo da intendere come scorciatoia per un eventuale ingresso al governo: "Una nostra eventuale partecipazione prevederebbe uno schema completamente diverso dall'attuale", avverte in una intervista a Il Corriere della Sera: "Non si governa sulla base di un contratto, ma di un programma condiviso, con idee chiare e politiche utili all'Italia. Quelle che si stanno portando avanti con questa manovra, alla quale ci opponiamo, non lo sono". Leggi anche: Di Maio, incubo scissione M5s: il retroscena: "Così Salvini e Meloni ci..." Eppure il voto di Fratelli d'Italia potrebbe salvare la maggioranza. "Noi sosteniamo quello che ci convince, ci opponiamo al resto. E il decreto Sicurezza, sebbene sia un compromesso al ribasso dovuto alle mediazioni con una forza sostanzialmente di sinistra come il M5S, è un passo avanti. Certo, su alcuni atteggiamenti sono rimasta male". Come sulla questione degli emendamenti che "sono stati incomprensibilmente dichiarati inammissibili per estraneità alla materia", anche se si trattava dell'inserimento "del reato di integralismo islamico", del "divieto di finanziamento delle moschee da parte di paesi stranieri fondamentalisti". Insomma, continua la Meloni, "il nostro sostegno al decreto non ha nulla a che fare con trattative per il governo". Intanto però un riavvicinamento con Salvini non è così lontano "Lo sentirò nei prossimi giorni ma l'8 dicembre farò come tutti il presepe, l'albero, non scenderò in piazza. Il giorno dell'Immacolata ha una sua sacralità". 

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