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M5s, la fronda dei dissidenti. Il retroscena: usciranno dall'Aula contro i vertici "deboli e superficiali"

Cristina Agostini
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I dissidenti sono in crisi: votare sì o no il decreto sicurezza? Alle cinque della sera il senatore-comandante Gregorio De Falco si lascia andare: "Al momento del voto di fiducia uscirei a fumare una sigaretta". Insomma, la decisione dei ribelli grillini è quasi presa, riporta il Corriere della Sera in un retroscena: non uno strappo tout court ma un piccolo buco. Altrimenti, il rischio è l'espulsione dal Movimento. Leggi anche: Come sputtanano De Falco. Di Maio-Casaleggio, vergogna grillina: la macchina del fango "Uno accuserà un mal di testa e un altro dovrà correre al bagno", spiffera un grillino, "ma alla fine, vedrete, i voti persi non arriveranno a dieci" (tra i quali quelli di Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Matteo Mantero e Paola Fattori). Non pochi. Tanto che Luigi Di Maio è preoccupato visto che al Senato la maggioranza sulla carta è di soli sei voti e il disagio verso gli alleati leghisti cresce sempre di più, al punto che una rottura con l'alleato non è più un tabù.  

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