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Claudio Martelli, legnata al M5s: "Con lo stop alla prescrizione saremo imputati a vita"

Cristina Agostini
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Claudio Martelli smonta lo stop alla prescrizione voluta dai grillini e lo fa citando il testo dell'articolo 111 della nostra Costituzione così come è stato riformato nel 1999: "La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti in condizioni di parità davanti a un giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata". Leggi anche: "C'è una sola strada per evitare la bomba atomica". Crisi di governo, le parole pesantissime della Bongiorno E ricorda nel suo commento su il Giorno che "fu una delle rare volte in cui la Carta venne cambiata con un consenso quasi unanime". Martelli sottolinea che "la legge deve stabilire la durata massima di un processo oltre la quale le pretese punitive dello Stato devono cedere al diritto del cittadino di non essere imputato a vita". Ma adesso "s'avanza uno strano ministro della giustizia: è avvocato ma come tutti i grillini è giustizialista e ha concepito una riforma davvero radicale: l'abolizione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio". Ergo, se venisse davvero attuata la durata dei processi, conclude Martelli, "sarebbe non ragionevole ma infinita quindi manifestamente incostituzionale".  

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