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Fratelli d'Italia, Francesco Storace torna da Giorgia Meloni

Cristina Agostini
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«Se son fiamme bruceranno», ironizza sornione Francesco Storace, che usa la metafora-simbolo cara al popolo della destra. La fiamma non ha alcuna intenzione di spegnersi, dunque, anche se negli ultimi tempi gli eredi dell'Msi e di An si sono un po' sparpagliati tra Lega, Fratelli d'Italia e Movimento nazionale per la Sovranità. Ora Storace, e qui sta la notizia, ha deciso che è tempo di riunire le forze e di potenziare quel polo sovranista di cui lui e la sua gente si sentono parte integrante da tempo, se non da sempre, sicuramente da quando per primo, il 4 marzo 2012, fece sfilare i suoi militanti per il centro di Roma in una manifestazione per la sovranità monetaria. L'approdo naturale, quindi, non può che essere quello di Fratelli d'Italia, tra le braccia di Giorgia Meloni prima compagna di viaggio e di partito (An), poi avversaria interna e ora, di nuovo, alleata. Insomma, archiviate le incomprensioni degli ultimi anni, rottamato l'asse con Gianni Alemanno, l'ex ministro della Salute e l'ex titolare della Gioventù si ritrovano ora a unire le rispettive truppe non solo in funzione elettorale pensando alle Europee di maggio, ma proprio per rilanciare una destra che vuole contare di più nel panorama nazionale e non solo. «Prematuro parlare di candidature o di posti, inutile fare adesso un discorso di nomine che non ci interessa», fa sapere a Libero il presidente e fondatore della Destra. «I nostri militanti hanno dimostrato di fuggire dall'opportunismo, non hanno mai avuto la vita facile; hanno fatto il callo alle battaglie più dure». Storace rivendica le sue scelte “grilline” mai sbandierate, come la rinuncia al vitalizio della Regione Lazio, la lotta agli sprechi e un certo impegno nelle politiche sociali a favore delle fasce meno abbienti. Ma critica l'attuale governo, l'esecutivo del cambiamento, perché, afferma, «di cambiamento finora ne ho visto ben poco. Non tanto per Salvini, che sta facendo il suo, ma per il Movimento Cinque stelle». La scelta di unirsi a Fdi, mai tenera con i grillini (specialmente per quanto riguarda la giunta di Roma, città che la Meloni conosce perfettamente) era nell'aria. Storace e i suoi erano ad Atreju, la kermesse politica organizzata da Fdi dove sono state «messe insieme una serie di personalità a cui proporre il nuovo soggetto, di destra, da costruire insieme». «Non ci sarà bisogno di alzata di mano né di chissà quale discussione», preannuncia l'ex governatore del Lazio in una lettera alla comunità della Destra che da oggi sarà sul suo “blog dell'alba”. «Alle Politiche avevamo proposto due voti per Camera e Senato, a Fdi e Lega. Ora è il tempo delle scelte». E in questi mesi è maturata proprio in Fdi la volontà di creare un soggetto sovranista conservatore, che dia un chiaro segnale già alle Europee per concretizzarsi subito dopo. In sintesi. Un progetto inclusivo a cui dovrebbero aggiungersi altri esponenti del centrodestra, con un unico nome e un unico obiettivo: il sovranismo.  di Brunella Bolloli

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