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Luigi Di Maio, il suo ex direttore smaschera il grillino giornalista: "Qui non si è mai visto"

Gino Coala
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Sul passato del giornalista pubblicista Luigi Di Maio si affaccia il grande mistero sulla validità del suo tesserino. Da giovanissimo l'attuale vicepremier avrebbe dovuto scrivere almeno 70 articolo in due anni, regolarmente retribuiti, per potersi iscrivere al'Ordine dei giornalisti della Campania. Ma come riporta il Tempo, di quegli articoli non si trova traccia. Leggi anche: Feltri spappola Di Maio: "Analfabeta nullafacente, che brutta fine dovresti fare" Dal 4 ottobre 2007 Di Maio risulta giornalista a tutti gli effetti, uno status che gli è costato l'apertura di un procedimento disciplinare in Campania, dopo che ha insultato i suoi colleghi con "infimi sciacalli". Eppure degli articoli vergati da Di Maio si fatica a trovarne traccia. Era nota da tempo la sua collaborazione con il settimanale Il Paese futuro, diffuso a Pomigliano d'Arco e chiuso ormai da cinque anni. Peccato però che, come ha scoperto giornalettismo.com, Di Maio non risulti tra i nomi dei componenti della redazione e neanche dei collaboratori. Sul caso si è espresso anche il direttore dell'epoca di quel settimanale, Francesco Di Rienzo, che a giornalettismo.com ha detto: "Avevamo diversi collaboratori in quegli anni, ma Luigi Di Maio non era tra questi. Avevamo circa una decina di ragazzi che iniziavano il loro periodo di lavoro al giornale, poi lo interrompevano, poi ne subentravano di nuovi. Ma da alcune verifiche che ho fatto con i miei collaboratori dell'epoca, posso affermare che Di Maio non faceva parte della nostra redazione". Il mistero si infittisce, soprattutto dopo le dichiarazioni di Anna Paola Bove, che tra il 2004 e il 2013 si è occupata del settimanale: "A meno che non abbia una vera e propria amnesia, io non ricordo Di Maio qui. Non ha preso il tesserino con noi, né ha mai scritto un articolo". Certo il Di Maio ventenne ha avuto altre collaborazioni con altre testate giornalistiche, come La provincia online, periodico di Napoli. Ma anche in questo caso la direttrice, Gabriella Bellini, infuriata per gli insulti del vicepremier ai giornalisti ha chiarito: "Non è con noi che ha preso il tesserino di pubblicista. Qui è arrivato come webmaster, eravamo agli albori del giornalismo online. E ci ha dato una grande mano. Era un ragazzo puntuale e preciso. Ha collaborato dal 2007 fino al 2013, quando è stato eletto in Parlamento". Sul periodico online risulterebbero però solo quattro articoli scritti e firmati da Di Maio, tutti però dopo il 2007, quando in realtà risultava già iscritto all'ordine.

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