Luigi Di Maio umiliato da Matteo Salvini: "Non controlla più i suoi", e Giuseppe Conte annuisce
Un dubbio inquietante percorre Palazzo Chigi ed esplode, tellurico, nel faccia a faccia tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte: "Ormai Luigi Di Maio non controlla più i suoi". Secondo svariati retroscenisti è il leader della Lega a dirlo, fuori dai denti, al premier, negli stessi minuti in cui il collega vicepremier grillino è barricato nel suo studio, due piani sopra quello del presidente del Consiglio. Doveva esserci anche Di Maio, al vertice informale convocato da Conte, ma ha rifiutato clamorosamente, riunendosi piuttosto con la sottosegretaria all'Economia Laura Castelli, anche lei del M5s, e con il portavoce dello stesso premier Rocco Casalino, pure lui uomo di Davide Casaleggio. Il leader dei 5 Stelle sarebbe assai irritato con Salvini per gli assalti leghisti sulla Tav e su Virginia Raggi, accusa il Capitano di "non essersi comportato lealmente" e di accelerazioni sull'alta velocità "inopportune e unilaterali, riferisce il Messaggero. Leggi anche: Il M5s impazzisce, fanno fuori Di Maio? L'indiscrezione-bomba "Nel contratto di governo c'è scritto che serve un'analisi costi-benefici, Salvini non può dire che si fa e basta. Così salta tutto: il contratto va rispettato sempre, non solo quando garba alla Lega", è lo sfogo di Di Maio con Conte, prima dell'arrivo di Salvini. Quando il leghista entra nello studio del premier "chiede notizie di Di Maio, vuole sapere perché il grillino non c'è. Conte allarga le braccia, gli racconta della sfuriata", spiega ancora il quotidiano romano. Furente reazione di Salvini: "Comincio a preoccuparmi sul serio per l'animosità di Di Maio. Non ha saputo tenere botta sul decreto sicurezza e sulla prescrizione e ora fa il pazzo sulla Tav. Temo che il nostro Di Maio non abbia la perfetta tenuta del partito". Amen, visto che, confermano fonti leghiste, Conte avrebbe annuito preoccupato.