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Sergio Mattarella, retroscena da brividi dopo lo sfogo di Paolo Savona: "La ritorsione dell'Unione europea"

Giulio Bucchi
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Nessuna crisi sulla manovra. Sergio Mattarella lo ha fatto capire chiaramente, allontanando le voci di una sua possibile bocciatura alla finanziaria perché non in linea con le direttive dell'Unione europea. La procedura dell'infrazione contro l'Italia spaventa il presidente meno di un tracollo politico del governo di Lega e M5s, che sarebbe scontato di fronte a un muro contro muro istituzionale con il Quirinale. Leggi anche: "La situazione è grave". Se crolla anche il ministro Savona: Italia verso il disastro La serenità però non è di casa sul Colle, tutt'altro. A preoccupare Mattarella, spiega un retroscena del Corriere delal Sera, sono "l'incontrollata corsa dello spread, i toni per nulla concilianti della sfida alle regole lanciata dal nostro governo e il rischio che l'Ue adotti, per ritorsione, provvedimenti punitivi contro di noi". E il presidente sarebbe rimasto colpito (potremmo dire choccato) anche dall'ammissione di uno dei falchi euro-scettici dell'esecutivo, il ministro degli Affari Ue Paolo Savona. Il grande sostenitore dello scontro frontale con Bruxelles sulle regole ha ammesso la sua preoccupazione: "La situazione è grave, non mi aspettavo che le cose andassero in questo modo". Vuol dire che si sta mettendo davvero male e per questo servono calma e sangue freddo.

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