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Manovra, la rappresaglia di Paolo Savona e Giovanni Tria contro l'Unione europea: crolla tutto

Giulio Bucchi
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Teme "ritorsioni" e "misure punitive" della Commissione Ue contro l'Italia, Sergio Mattarella. Ma forse Lega e M5s non hanno ancora informato il presidente della "rappresaglia" che il governo intende operare contro l'Unione europea nel caso, più che probabile, di procedura d'infrazione per la manovra in deficit.  Leggi anche: "La ritorsione dell'Europa". Dopo Savona, il terrore del Quirinale Già oggi, nell'Eurogruppo dei 19 ministri finanziari in programma a Bruxelles, dovrebbe arrivare l'ufficialità della bocciatura e mercoledì si saprà di che morte moriremo. Ma si parlerà anche della riforma del bilancio Ue proposta da Angela Merkel ed Emmanuel Macron e come spiega il Corriere della Sera, il nostro governo rappresentato dal ministro Giovanni Tria esprimerà "l'indisponibilità ad accettare la parte che escluderebbe i Paesi con deficit o debito eccessivo dai fondi per investimenti, ricerca e innovazione", clausola considerata da Roma una provocazione e un'indebita pressione contro il governo. E senza il via libera italiano, il patto franco-tedesco salterebbe. Tria, con il decisivo appoggio del ministro degli Affari Ue Paolo Savona (che ha presentato un piano di riforma della governance dell'Eurozona diametralmente opposto a quello di Parigi e Berlino) punterà su questo per mettere in piedi un "compromesso complessivo, che include la manovra 2019". 

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