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L'ombra di Luigi Di Maio sul concorso all'Università di Giuseppe Conte

Cristina Agostini
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Dietro il concorso all'Università di Giuseppe Conte spunta l'ombra di Luigi Di Maio. Qualche tempo fa il premier avrebbe infatti dovuto partecipare all'esame di "inglese legale", ultimo test per poter ambire alla prestigiosa cattedra di Diritto privato alla facoltà di Giurisprudenza de La Sapienza di Roma, che per molti anni è stata del suo maestro Guido Alpa, ma ha deciso di non farlo per non scatenare le polemiche. Leggi anche: Conte, fine ridicola: "Una personale...". Davvero? Perché rinuncia alla poltrona  Il caso sembrava chiuso ma per il Tempo c'è dell'altro. Intanto gli altri due candidati Mauro Orlandi e Giovanni Perlingieri. Uno in particolare, non è un docente qualsiasi: Giovanni è figlio del professore Pietro Perlingieri e nipote di Giovanni (da cui ha preso il nome) deputato della Democrazia Cristiana e membro dell'Assemblea Costituente. Carriera brillante, Perlingieri è socio fondatore della Sisdc, la Società italiana degli studiosi di diritto civile di cui il padre Pietro è il presidente. Nel consiglio direttivo siede anche Enrico del Prato, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche de La Sapienza e presidente della commissione chiamata a giudicare i candidati al concorso della cattedra di Diritto privato, quella a cui aspirava Conte. Di più. Perlingieri è anche amico di Gaetano Roberto Filograno, professore di Bari e allievo del padre di Giovanni. E' lui l'anello di congiunzione con i 5 Stelle. Consigliere di Luigi Di Maio per le banche si è speso molto in campagna elettorale per aiutare l'amico e futuro vicepremier in incontri e convegni in giro per l'Italia dedicati al tema della difesa dei risparmiatori. Non è un mistero che Filograno sarà, con molte probabilità, il prossimo candidato grillino nelle elezioni al Comune di Bari.

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