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Milena Gabanelli contro Marco Minniti: "Post-comunista". E il candidato Pd va al tappeto

Davide Locano
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In attesa della sua candidatura alla segreteria del Pd Marco Minniti ha deciso di trascorrere il suo sabato a Milano. Solo che invece di concedersi quello shopping prenatalizio di cui pure a guardare il suo black total look con scarponcini a zip ha tanto bisogno, è andato all'Ispi a presentare il suo libro «Sicurezza è libertà» (Rizzoli). Leggi anche: Anna Ascani, il bacio della morte a Minniti Oltre al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e all'ex di Milano Giuliano Pisapia gli è venuta la malsana idea di chiamare come moderatrice Milena Gabanelli, che parte all' attacco: «Lei è stato comunista?». E il malcapitato incespica subito: «Fossi stato comunista non avrei potuto guidare i servizi segreti». In un' altra risposta sull'immigrazione Gabanelli lo interrompe: «Scusi, ma la faccia breve». Poi lei gli chiede del suo isolamento nel Pd e lui: «Non sto mai in casa da solo, vado in giro e incontro sempre un sacco di gente». Gabanelli ironizza: «Difficile andare in giro ed essere contemporaneamente soli». Minniti quasi offeso: «Le assicuro che trovo sempre qualcuno con cui discutere». Ancora lei: «Allora ex ministro». E lui ormai depresso: «Ex, molto ex». Minniti poi se la prende con i media che parlano di «emergenza immigrazione» e Gabanelli: «È colpa dei giornalisti, insomma». Al che lui esplode: «No, è colpa nostra che non l' abbiamo governata, ma non mi tratti sempre così». Solo su un punto si trovano d' accordo: per Gabanelli in Italia «l' opposizione non c' è» e per Minniti «se lo dice lei è vero». di Francesco Gentile

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