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Giuseppe Conte chiama Matteo Salvini: "Non rispetti il contratto? Tutto finito"

Matteo Legnani
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E' stato il primo strappo vero e proprio, quello che per 48 ore ha visto lo scontro sugli inceneritori in Campania. E a vincerlo è stato Luigi Di Maio. Perchè il protocollo firmato ieri a Caserta non prevede la costruzione di termovalorizzatori o quant'altro. La faccia scura con cui Matteo Salvini avrebbe lasciato la prefettura del capoluogo campano senza partecipare alla conferenza stampa finale, la dice tutta sui rapporti tesi tra le due forze di governo e sulla tensione che si sta accumulando in vista della approvazione del Decreto Sicurezza, che è l'architrave del programma di governo leghista e sul quale diversi senatori 5 Stelle di sono già detti pronti ad alzare le barricate. Tra l'altro, ieri lo stesso premier Giuseppe Conte, nel tentativo di raffreddare gli animi, ha chiamato Salvini per dirgli, come riporta Il Corriere della Sera, che "se cominciamo a mettere in discussione il contratto, è finito tutto". Una frase che è un avvertimento ma anche una precisazione, di dove si collochi politicamente e con chi Conte: di certo, non dalla parte di Salvini. Leggi anche: Salvini snobba Conte e Di Maio: con chi va a cena Il quale, a sua volta morde il freno, anche se in mattinata ha preferito calmare le acque con una dichiarazione riappacificatrice: "Per me la sostanza vale più della forma, mi interessa che si risolvano i problemi. C è in lavorazione un piano di tutela ambientale. Mi fido assolutamente dei miei colleghi al governo. Il contratto di governo va bene così, intendo rispettarlo per i prossimi cinque anni". Cosi il ministro dell'Interno Matteo Salvini sull'intesa sulla Terra dei Fuochi a margine dell'Assemblea generale Alis all'Auditorium a Roma". Perché se cinque mesi fa, quando è nato il governo gialloverde, i 5 Stelle erano la prima forza per numero di preferenze raccolte alle elezioni politiche del 4 marzo, oggi tutti ma proprio tutti i sondaggi danno la Lega avanti di 4 e anche 6 punti, ossia in modo nettissimo. Con la lega che, tra l'altro, continua a crescere, mentre il M5S pare aver imboccato una parabola discendente della quale si stenta a vedere la fine. E in queste condizioni, dover mandare giù una cazzata come "la terra dei cuori" è davvero dura. Se qualcosa dovesse andare storto col Decreto sicurezza è praticamente certo che il governo non durerebbe un giorno di più. Leggi anche: Sondaggio Swg, Lega-M5S: il distacco ora è siderale

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