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Paolo Savona, la svolta e il trionfo su Giovanni Tria: come trasforma la manovra

Gino Coala
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L'idea di rimettere le mani sui "decimali del rapporto deficit-Pil" per rendere la manovra più digeribile alla Commissione europea è ormai un dato di fatto, almeno stando alle parole del vicepremier Matteo Salvini all'Adnkronos. Un'apertura che potrebbe non bastare, tanto che sta montando anche l'ipotesi di dare ascolto al ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, che da giorni invoca una radicale riscrittura della manovra. Leggi anche: Savona, la paginata del Fatto: fango contro il ministro Altri passi indietro il governo Lega-M5s non ha nessuna intenzione di farne davanti a Bruxelles, puntando i piedi ancora una volta su due pilastri della manovra, proprio i due punti che più hanno irritato Bruxelles: il reddito di cittadinanza e la quota 100 sulle pensioni. La coperta però è come al solito corta, le coperture prima o poi andranno trovate per soddisfare i parametri europei, per questo Savona ha puntato il dito sulla metà dei fondi destinati a pensioni e reddito di cittadinanza, invitando il ministro Giovanni Tria a dirottarli sugli investimenti, insomma di sicuro qualcosa che generi maggiore crescita, rispetto a regalare denaro a pioggia a chi non ha un lavoro e regalare anni di pensione in anticipo a chi potrebbe tranquillamente restare in ufficio ancora un po'. Sarebbe la soluzione a tutti i problemi con la Commissione, ma ci vorrebbe qualcuno che ascoltasse l'economista.

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