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Global compact, l'opposizione di Sergio Mattarella al governo di Lega e M5s: piano-Colle sugli immigrati

Giulio Bucchi
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«Ogni occasione, ogni sede, ogni strumento, ogni documento che richiami alla responsabilità comune di tutti gli Stati e della comunità internazionale, e che eviti di immaginare che faccia carico solo su alcuni paesi, è prezioso». Testo e musica di Sergio Mattarella. Alla fine anche il presidente della Repubblica si è espresso sul Global Compact: nulla di esplicito, ma la sue parole vanno nella direzione della firma al documento sponsorizzato dall' Onu per gestire l' immigrazione. Che invece il governo ha fatto sapere che per ora non ci sarà. E l' Italia non parteciperà al summit di Marrakech, dove tra il 10 e l' 11 dicembre verrà sottoscritto l' accordo. Leggi anche: Paolo Becchi brutale, "perché è giusto mandare al diavolo l'Onu sui migranti" Mattarella ha spiegato che il fenomeno migratorio «non è più di carattere emergenziale ma strutturale, e quindi costituisce una delle grandi sfide che si presentano all' Ue e a tutto il mondo, ed è un' esigenza che richiama alla responsabilità comune». E a proposito della posizione del nostro Paese negli ultimi anni, il capo dello Stato ha ricordato che «l' Italia è stata lasciata sovente sola sul fronte dell' immigrazione, ha chiesto e chiede con governi di diverso orientamento che l' Ue assuma in maniera concreta nella sua dimensione continentale questo fenomeno, che non va ignorato ma affrontato». Ed è quello che sta facendo il ministro dell' Interno, Matteo Salvini, con gli accordi in Africa (vedi Ghana e prossimamente Nigeria) e i rimpatri volontari che riporteranno a casa 2.700 immigrati in tre anni. È stato lo stesso leader leghista ad annunciare mercoledì alla Camera che il Global Compact dovrà passare dal voto parlamentare. di Massimo Sanvito

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