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Matteo Renzi e Pd, il sondaggio di Antonio Noto: da godere, la fine oscena dei democratici

Giulio Bucchi
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La fine oscena del Pd (e dell'Italia) fotografata dal sondaggio di Antonio Noto per il Quotidiano nazionale. La corsa alla segreteria del principale partito del centrosinistra, al momento, vedrebbe in vantaggio Nicola Zingaretti con il 39% delle preferenze, davanti a Marco Minniti (32%) e Maurizio Martina (29%). Leggi anche: Mattarella e l'asse con Zingaretti. Scenario raccapricciante: come può andare a finire Un partito quasi spaccato in tre tra "sinistra", "renziani" e "mediatori", di fatto il peggior scenario possibile perché anticamera di guerre per bande, faide e scissioni come da tradizione in quella parte del campo. Ancor più angosciante, però, il quadro che emerge dagli altri due quesiti. Il Pd deve riunirsi con LeU, la lista formata dai dissidenti prima delle ultime elezioni? Per il 62% la risposta è sì. Il passo, a quel punto, è automatico: con chi dovrebbe allearsi questo nuovo partitone rosso? Con il M5s, ovviamente, per il 55% degli elettori/simpatizzanti. Fortunatamente per chi non è di sinistra, che vedrebbe come fumo negli occhi questa ipotesi, c'è anche il dato secco su quanto prenderebbe il Pd: oggi è al 18%, più o meno lo stesso risultato dello scorso marzo, ma senza Matteo Renzi (che studia un suo partito di centro) crollerebbe al 13%. Praticamente, briciole politiche.

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