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Vittorio Feltri: "Matteo Salvini verso il 40 per cento. Si prepara a governare da solo"

Cristina Agostini
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Salvini sabato prossimo organizza una grande manifestazione di piazza durante la quale annuncerà vari cambiamenti da apportare al proprio partito. In sostanza la Lega muterà non solo pelle, ma anche identità, presentandosi ufficialmente al Paese non più quale movimento localistico, bensì nazionale. L'operazione è stata voluta e organizzata da Matteo convinto che per uscire dai confini regionali (padani) fosse necessario compiere un passo da gigante e rivolgersi a un pubblico più vasto. Basta anti-terronismo, basta polemiche scontate con il Mezzogiorno sprecone e mantenuto: egli ha sentito con notevole sensibilità politica l'esigenza di allargare gli orizzonti e abbracciare la gente del Sud, comprendendone affanni e storici problemi. Leggi anche: Nessuna crisi di governo. Bechis: cosa c'è dietro allo strano silenzio M5s Personalmente non credevo che il leader nordista fosse in grado di centrare l'obiettivo. Pensavo che i meridionali, memori degli attacchi ricevuti illo tempore da Bossi e soci, avrebbero rifiutato con orgoglio la mano tesa di Salvini. Invece è accaduto il contrario. Costui ha sfondato in tutto lo Stivale, isole comprese. L'uomo piace per la spontaneità, il popolo lo segue con simpatia, e la Lega raccatta consensi in crescente quantità. Stando ai sondaggi aggiornati, il Carroccio avrebbe superato il 30 per cento dei potenziali voti e si avvierebbe a toccare addirittura il tetto del 40 per cento, cosa che, se si verificasse, gli consentirebbe di governare, in caso di elezioni anticipate, in beata solitudine. Sogni? No, probabilità non campate in aria. La forza del ministro dell' Interno è costituita dal brand che si è costruito con coraggio ai limiti della temerarietà: lotta senza quartiere alla immigrazione selvaggia, investimenti sulla sicurezza, previdenza sociale meno punitiva, certezza delle pene, legittima difesa. Temi importanti che stanno a cuore ai cittadini più delle bambanate propagandate dalla sinistra, tipo ius soli, accoglienza eccetera. Così si spiega la crescita di un movimento che alcuni anni fa, essendo sceso al 4 per cento, sembrava in stato comatoso, praticamente in agonia irreversibile. Una specie di miracolo che la base fedele ad Alberto da Giussano attribuisce soprattutto - e giustamente - a Matteo, un giovane uomo che genera simpatia attorno a sé poiché non si dà arie e mantiene la parola. Ne sa qualcosa Gigino Di Maio in questi giorni turbolenti durante i quali gli rinfacciano le bagattelle di papà e il lavoro in nero (di cui semmai il capo di 5 stelle è stato vittima) allo scopo di distruggerlo senza un vero motivo. È lecito criticare l' esecutivo, tuttavia è assurdo farlo demolendo le persone anziché le loro opere. A Salvini auguriamo di portare la patria lontano dai rischi di essere sbranata da un' Europa gonfia e pettoruta come un tacchino scemo. di Vittorio Feltri

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