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Manovra, lo sfregio del grillino Fico al leghista Borghi: l'accusa infamante in aula, la reazione brutale

Gino Coala
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Quando mancano meno di venti giorni utili per approvare la legge di Bilancio, il dato certo è che nella maggioranza Lega-M5s regna il caos più totale. L'ultimo scontro tra il leghista Claudio Borghi e il grillino Roberto Fico ne è la dimostrazione plastica, come racconta Augusto Minzolini sul Giornale. La schizofrenia tra gli alleati di governo è andata in scena quando il presidente della Camera Fico ha bocciato un emendamento sulle "donazioni", sbarcato in aula dalla Commissione bilancio, presieduta proprio da Borghi. Il provvedimento era stato presentato da un altro parlamentare, ma una volta respinto per un sospetto di iniziativa ad personam, Borghi ha lasciato l'aula per protesta ed è tornato a Milano. Leggi anche: Borghi, una legge per mettere sotto controllo del governo i lingotti d'oro di Bankitalia E poi sono saltati i nervi ai grillini, dopo che un emendamento del governo ha allungato di un anno la vita di 175mila slot machine, che porteranno ancora soldi nella casse dello Stato. Con buona pace della pseudo-battaglia del M5s contro il gioco d'azzardo, che Luigi Di Maio voleva sconfiggere vietando la pubblicità al gioco del Lotto. Senza dimenticare il caos dell'ecotassa sulle auto, stoppato per volere di Matteo Salvini, rilanciato dalla grillina Laura Castelli, arrivata a invitare gli italiani a comprarsi una macchina più economica se proprio vogliono prendersi il lusso di avere un mezzo per andare a lavoro.

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