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Manovra, il retroscena sulla drammatica crisi di governo: Di Maio contro Conte, Tria se ne va

Gino Coala
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Sono ore convulse nel governo, dopo le dichiarazioni di Luigi Di Maio sulla trattativa con Bruxelles per la manovra economica. Sostanzialmente il vicepremier ha smentito che ci siano concreti punti di contrattazione, così come ripete da giorni il premier Giuseppe Conte, soprattutto per quanto riguarda i pilastri del contratto di governo: che sia la riforma delle pensioni con la quota 100, che sia soprattutto il reddito di cittadinanza. Leggi anche: Tria, il retroscena sull'sms disperato a Brunetta: "Non ce la faccio più" Con una posizione sempre più rigida da parte del governo, secondo Dagospia la prospettiva di una vera e propria rottura con Bruxelles sembra ormai inevitabile. Resta una certezza, la manovra così com'è va riscritta, perché non ci sono riscontri tra ambizioni e reale disponibilità in cassa. Quindi tutto l'iter parlamentare dovrà ricominciare da capo, come in un perverso gioco dell'oca. Un giochi no al quale il ministro dell'Economia Giovanni Tria non ha più intenzione di partecipare, al punto da essere concretamente tentato di dimettersi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il momento tace, ma non potrà farlo per sempre.

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