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Matteo Salvini in Israele: cosa c'è dietro al viaggio da Netanyahu, perché Berlusconi trema

Matteo Legnani
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L'incontro di ieri 9 dicembre al Viminale con le associazioni imprenditoriali (che Di Maio, ministro allo Sviluppo economico, incontrerà solo domani, è stata la ciliegina sulla torta, almeno sul fronte interno, del piano col quale Matteo Salvini sta cercando di costruire un "partito pigliatutto" in grado di governare da solo. Una specie di Dc dei tempi moderni, più allargata a destra e al centro ma senza i cattocomunisti in grado di dialogare con tutti, compresi appunto gli imprenditori. Una strategia, scrive Il Messaggero, che sta preoccupando, e molto, Silvio Berlusconi, il quale ai suoi avrebbe confidato che il leader della Lega "vuole ripetere quello che abbiamo fatto noi nel '94". Sul fronte "esterno" Salvini non sta certo con le mani in mano, volendosi accreditare come il prossimo premier: così, domani, sarà in Israele a incontrare il premier Benjamin Netanyahu. Lui, non il premier Conte e nemmeno il ministro degli Esteri, come sarebbe più consueto. Leggi anche: Salvini, la strategia: come trasforma la Lega per governare da solo

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