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Luigi Di Maio, si mette male. Rivolta interna: "Codardo, 6 mesi di baggianate poi cali le braghe". Caos M5s

Giulio Bucchi
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La prima, vera rivolta contro il M5s. Stavolta Luigi Di Maio rischia l'osso del collo: non c'entrano scandali e scandaletti sull'azienda di famiglia né i dissidenti grillini in Parlamento. A presentare il conto sono gli elettori, la stessa base pentastellata, delusa dall'accordo al ribasso del premier Giuseppe Conte con Jean Claude Juncker sulla manovra italiana.  Leggi anche: "Malumori tra i big della Lega". Per la prima volta trema Giorgetti? "E allora perché ci avete tenuti appesi a quel 2,4% per mesi? Bastava dirlo che una #manina aveva nascosto uno zero". Il Quotidiano nazionale ha raccolto alcuni dei commenti social più brutali indirizzati al leader grillino, che più si era speso per la "linea del Piave al 2,4%". Brevissima, sintetica rassegna: "Sei mesi di baggianate e fanfaronate, per poi calare le braghe", "Siete dei codardi, traditori e pusillanimi. Persino il Pd aveva fatto manovre più espansive", "Ma che cag*** infinita avete combinato!". Forse il mondo a 5 Stelle non è tutto su questa linea, sicuramente non lo sono i rappresentanti eletti. Il capogruppo al Senato Francesco D'Uva, ad esempio, ha festeggiato platealmente le notizie in arrivo da Bruxelles parlando di "ennesimo miracolo del premier Conte". Ma l'impressione è che il processo di erosione della base sia già cominciato e la colpa non è né di complotti, mercati, Europa o destino cinico e baro, ma semplicemente del peso delle promesse insostenibili alla prova dei fatti.

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