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Pd, Massimo D'Alema e l'idea del listone unico per le europee: il suicidio perfetto dopo Renzi

Giulio Bucchi
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Un "congresso tutti assieme". Massimo D'Alema sceglie il compleanno della sua fondazione Italianieuropei per lanciare un messaggio, chiaro, a Nicola Zingaretti e al Pd che non guarda più a Matteo Renzi. "Io sono portato alla battaglia ma in questa fase mi controllo molto... È tale lo stato delle cose a sinistra che ho paura di fare del male...", ha spiegato sardonico dal palco l'ex premier, fuoriuscito dal partito per dare vita alla fallimentare esperienza di Mdp e poi di LeU. Leggi anche: Nel Pd è già scissione. Il golpe che spacca il partito: girano nomi grossi Lo scissionista eccellente però ora vuole tornare a casa: "Occorre costruire un campo largo e nuovo di tutti i progressisti, sin dalle prossime settimane". E il vero obiettivo, spiega Fabio Martini sulla Stampa, potrebbe essere "una lista progressista alle Europee", un super-listone di sinistra con Pd e frattaglie. E il suicidio democratico è servito.

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