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Pdl, Fitto vuole anticipare il Consiglio Nazionale

Ignazio Stagno
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Anticipare tutto. Nell'inner circle di Silvio Berlusconi è questa la parola d'ordine. I lealisti, guidati dall'ex ministro Raffaele Fitto, preparano il piano per sbarrare la strada ad Angelino Alfano. Il voto sulla decadenza del Cav in Senato è alle porte. Domani mattina la Giunta per il Regolamento deciderà se il voto in Aula dovrà essere palese o segreto. A quel punto si passerà alla calendarizzazione del voto che però dovrebbe tenersi probabilmente alla fine di novembre. Prima dell'8 dicembre data in cui si terrà il Consiglio Nazionale di Forza Italia. In quella data è prevista la resa dei conti tra Alfano, lealisti e falchi. Gli "alfaniani" venerdi scorso, 25 ottobre, non hanno partecipato all'ufficio di presidenza del Pdl che ha sospeso il partito e dato il via alla nuova Forza Italia. Il nodo del documento - Da quel rifiuto è nato uno scontro tra le due anime del partito. Da un lato gli alfaniani che chiedono una Forza Italia diversa, dall'altro lato i lealisti che sostengono e riconosco il Cav come unico leader. Le tensioni però sono state congelate fino all'8 dicembre e lo stesso Alfano, ieri ha riconosciuto la leadership di Berlusconi. Ma Angelino non ha ancora firmato il documento che sospende il Pdl uscito fuori dall'ufficio di presidenza. In sostanza formalemnete Alfano ha riconosciuto il Cav come leader ma di fatto non ha ufficializzato la sua posizione firmando appunto il documento dell'ufficio di preseidenza. Ed è su questo punto che Fitto va all'attacco. Secondo i lealisti Alfano starebbe preparando un documento con i suoi fedelissimi per smarcarsi da Berlusconi e dare vita ad un nuovo movimento centrista che ha al centro un programma alternativo a quello di Forza Italia. Le colombe accelerano - Alfano ha sempre smentito tutto, ma Roberto Formigoni si porta avanti: "Con un gruppo di senatori stiamo dando la forma definitiva a un documento in preparazione al Consiglio nazionale dl Pdl. Lo renderemo noto con tutti i firmatari nei prossimi giorni. Non ho mai detto che questo documento rechi la firma di Angelino Alfano. E' vero invece che su questo documento abbiamo gia' raccolto le firme di alcuni consiglieri nazionali del Pdl in diverse regioni d'Italia". Insomma per le colombe il Pdl non è ancora finito. Berlusconi però vuole fare chiarezza dentro il partito. L'ex premier ha fatto sapere a Letta che se il governo non rivede la Monti-Severino allora c'è il rischio che possa pure cadere. La mossa di Fitto - Così gli eventi precipitano e Fitto a questo punto vuole anticipare i tempi e provare a compattare il partito prima del voto sulla decadenza. “Alfano – è il ragionamento avrebbe affermato Fitto - ha detto che non ci sono documenti contro Berlusconi. Bene, allora firmi quello approvato venerdì scorso sul ritorno a Forza Italia con Berlusconi leader all'ufficio di presidenza dove non ha partecipato”. Da qui l'idea di anticipare il Consiglio: “Il partito deve arrivare al voto compatto, forte dell'appoggio di tutto il partito”. A quel punto la decisione sul governo e sulla fiducia a Letta spetterebbe solo a Berlusconi che avrebbe alle sue spalle un partito coeso. Con o senza Alfano.   

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