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Manovra, atroce beffa per i truffati da Banca Etruria: l'ultimo tradimento grillino

Davide Locano
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Una beffa nella manovra del governo di Lega e M5s. Si parla di banche e dei rimborsi ai truffati, promessi per mesi dall'esecutivo. E arrivati soltanto in parte. Sulla base del testo, infatti, ad avere diritto al rimborso sono soltanto i risparmiatori degli istituti veneti: Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, finite in default nell'estate del 2017. Niente, invece, ai risparmiatori degli altri quattro istituti protagonisti del crac a fine 2015: Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Chieti e soprattutto Banca Etruria, simbolo della battaglia per i truffati perché legata a doppio filo all'immagine della famiglia Boschi. Leggi anche: Feltri: "Perché Salvini mi ha sconvolto" Il fondo istituito dalla Finanziaria con una dotazione iniziale di 525 milioni all'anno nel triennio 2019-2021, prevede infatti l'indennizzo per i risparmiatori che hanno subito quello che viene definito "un pregiudizio ingiusto" a causa di "violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza" da parte di istituti posti in "liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018". Attenzione dunque ai dettagli, come sottolinea Il Giornale. Infatti la "liquidazione coatta amministrativa" è la procedura concorsuale alternativa al fallimento (nei casi in cui l'insolvenza posa mettere a repentaglio l' economia dello Stato) seguita nel caso dei due istituti di credito veneti, ma non invece dai quattro istituti dell' Italia centrale finiti sull' orlo del baratro a fine 2015.

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