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Pd, Matteo Renzi perde pure in Piemonte: così Zingaretti gli sta scippando il partito

Gino Coala
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Là dove un tempo era tutto renzismo, oggi spuntano dirigenti di Nicola Zingaretti come funghi. Nel Partito democratico è ormai in corso un lento e inesorabile ribaltone che sta rottamando l'ormai ex rottamatore Matteo Renzi, visto che buona parte dei suoi candidati alle segreterie regionali del partito stanno cadendo impallinati dagli avversari. Prima o poi doveva succedere, a furia di tirare la corda con le opposizioni interne, quelle hanno capito che mettendosi insieme riescono a battere anche i renziani, ormai rimasti in quattro gatti. Leggi anche: Renzi, il sondaggio funebre: il peggiore politico dell'anno, come viene umiliato da Salvini e Di Maio L'ultima umiliazione renziana è arrivata in Piemonte, dove le fantomatiche primarie non hanno dato un vincitore, visto che tutti i candidati non hanno superato la soglia del 50%+1 prevista dallo statuto. E così a decidere sono stati i delegati dell'Assemblea regionale, 400 dirigenti dem che nel segreto delle stanze di partito ha segato il candidato renziano, il senatore Mauro Maria Marino, per nominare a furor di popolo il professore di filosofia Paolo Furia. Non uno a caso, ma l'uomo di Zingaretti sotto la Mole. Il presidente della Regione Lazio mette a posto un altro tassello in vista del prossimo congresso Pd, sempre più complicato per i reduci renziani. di Gino Coala

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