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Decreto sicurezza, il sindaco M5s di Pomezia Zuccalà contro Matteo Salvini: "Non si possono negare diritti"

Giulio Bucchi
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Sugli immigrati Matteo Salvini il nemico ce l'ha nella maggioranza. Adriano Zuccalà, sindaco del Movimento 5 Stelle di Pomezia, non si schiera apertamente con i colleghi ribelli che hanno deciso di non applicare il decreto sicurezza (Leoluca Orlando a Palermo e Luigi De Magistris a Napoli in testa), ma intervistato dal Corriere della Sera regala critiche piuttosto aspre al ministro degli Interni che di quel decreto è il padre, rischiando di incrinare i rapporti già tesi tra Lega e 5 Stelle. Leggi anche: Decreto sicurezza, roba che solo in Italia. La ribellione dei sindaci rossi: "Non lo applichiamo" "Non mi è chiaro come funziona il decreto sicurezza nella parte che riguarda i migranti, ma penso che non sia possibile lasciare troppo a lungo le persone senza i diritti basilari". Secondo il decreto sicurezza, i richiedenti asilo non possono essere iscritti all'anagrafe né godere dei diritti dei residenti: "Io non credo che questa zona franca possa durare a lungo. Come sindaco di un Comune mi vedo assegnato il compito di tutelare le persone in difficoltà, e questo voglio fare". A non convincere Zuccalà è la sospensione dei diritti: "Per quanto tempo dura? Per sempre? Non credo sia possibile lasciare troppo a lungo le persone senza diritti basilari. Non puoi toglierglieli per troppo tempo, magari per un anno". E se questo dovesse succedere per due anni? "Se così fosse realmente penso che ci sarebbe proprio da intervenire, in maniera concreta".

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