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Luigi Di Maio, lo scippo sfacciato al cuore della Lega: dove pesca i voti di Salvini

Gino Coala
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L'avanzata elettorale inesorabile di Matteo Salvini al Sud, feudo elettorale grillino, ha costretto Luigi Di Maio a sterzare la strategia per le elezioni europee ricambiando il benservito all'alleato di governo con un breve tour nel Nord-Est, là dove la Lega affonda le radici più profonde del suo consenso. Il vicepremier grillino ha fatto tappa a Caprile, Allenghe e Rocca Pietore, dove ha incontrato operatori turistici, sindaci per lo più leghisti, e soprattutto imprenditori. Leggi anche: Di Maio, contro-ribaltone: ecco i "responsabili" che salveranno il governo Per un qualsiasi ministro dello Sviluppo economico, quelle nel bellunese sarebbero visite normali, ma Di Maio è prima di tutto il volto di un movimento che proprio in quelle zone e con quelle categorie produttive ha ancora da farsi perdonare anni e anni di demonizzazione della categoria degli imprenditori. Lo scippo al cuore dell'elettorato leghista da parte di Di Maio è stato più che evidente, a partire dalla sviolinata riservata agli imprenditori veneti: "Sono la spina dorsale del nostro tessuto produttivo". La campagna di arruolamento in zona era già partita con l'avvicinamento all'imprenditore Sergio Bramini, fallito per colpa dello Stato. Peccato che poi alle promesse di flat tax e sgravi fiscali siano seguite solo cocenti delusioni.

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