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Gregorio De Falco: "Ho appena contattato la Sea Watch". Migranti, il senatore cacciato dal M5s sfida Salvini

Giulio Bucchi
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"Voglio vedere gli atti". Gregorio De Falco, comandante e senatore appena espulso dal M5s, intervistato dalla Stampa sfida Matteo Salvini sulla chiusura dei porti: "Ho presentato un'interrogazione, secondo me non c'è nulla. Se mai ci fosse qualcosa, allora parliamo dei contenuti". Sui 49 migranti bloccati sulla nave Sea Watch nelle acque di Malta, l'ex grillino ha le idee chiare e contrarie a quelle del governo: porti sempre aperti. "Non esiste prova scritta o formale di chiusura dei porti - spiega in un'intervista alla Stampa -. Abbiamo il dovere di non consentire divisioni tra buoni e cattivi e di fare campagna elettorale sulla povera gente che sta in mare". Leggi anche: "Che fine faranno dopo le europee". De Falco, il siluro su Di Maio dopo la cacciata Certo, i sindaci (come Luigi De Magistris a Napoli) che offrono i loro porti aperti fanno propaganda, perché "non è una loro possibilità quella di chiudere o meno i porti e di impedire o meno l'ingresso di una nave: quella ce l'ha solo il comando delle Capitanerie di porto". De Falco ha parlato con la Ong della Sea Watch: "Li ho appena contattati, ho chiesto loro perché non hanno interessato un comando di Porto italiano. Capisco che si muovano con prudenza". Se contattassero le autorità portuali italiane, verrebbero obbligatoriamente accolti, assicura De Falco: "Al di là dei soccorsi e di chi li coordina, se c'è un'emergenza in mare, la nave deve entrare in porto e basta. Le vite umane si salvano".

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