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Banca Carige, Giancarlo Giorgetti ammette: "Nazionalizzazione, ipotesi concreta"

Davide Locano
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Sul caso-Banca Carige, le parole, piuttosto definitive, di Giancarlo Giorgetti. "La nazionalizzazione di Carige è un'eventualità prevista dal decreto se non si verificano alcune condizioni, quindi se nessun privato ci mette i soldi arriverà la nazionalizzazione - ha ammesso senza giri di parole il sottosegretario leghista -. Toti e Modiano contrari? Se gli azionisti privati avessero capitalizzato la banca e ci avessero messo i soldi, cosa che non hanno fatto il 22 dicembre, non sarebbe necessario il decreto legge". Così Giorgetti a margine di un evento al Miur. Quando gli viene chiesto quanto la nazionalizzazione costerà agli italiani, risponde: "Questo non è preventivabile, le somme indicate nel decreto legge sono dei limiti massimi". Dal leghista, una lezione di economia (e di onestà) a Luigi Di Maio, che poche ore fa si era lanciato in una avventurosa distinzione tra salvataggio e nazionalizzazione, nel vano tentativo di escludere qualsiasi aggravio per i contribuenti. Leggi anche: Banca Carige, tsunami sul governo da 3 miliardi di euro

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