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Giuseppe Conte, nuova bomba Carige: "Tre diverse telefonate, perché proprio lui?". Terremoto nell'alta finanza

Giulio Bucchi
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Un'altra bomba sul presunto "conflitto d'interessi" di Giuseppe Conte nella vicenda Carige. È Repubblica a riferire di "tre diverse telefonate intercorse tra Palazzo Chigi e la famiglia Malacalza" a fine dicembre, nel pieno del caos dell'istituto genovese su cui il governo ha poi firmato un decreto di sostanziale nazionalizzazione, dopo il commissariamento della Bce. Leggi anche: "Sono come Renzi". Bechis e il "salvabanche", l'insulto peggiore per Lega e M5s I rapporti tra il premier e alcuni protagonisti di Carige sono noti: il suo "maestro" Guido Alpa è il legale è l'avvocato di Raffaele Mincione, finanziere, socio di Carige e "ariete della cordata avversa ai Malacalza", grande sostenitore dell'aumento di capitale a cui si oppongono i Malacalza. Non solo: lo stesso Conte ha firmato il 14 maggio 2018 (prima di diventare premier, dunque) un parere pro veritate a favore della società di Mincione, la Fiber 4.0, "per una questione che riguardava il controllo su Retelit, azienda che gestisce le reti telefoniche". Rapporti, insomma, plurimi con una delle parti in causa. Le telefonate ai Malacalza di cui parla Repubblica (e di cui non è noto il contenuto) agitano gli ambienti finanziari che, scrive ancora il quotidiano, "non nascondono stupore". "Tanto più - è il commento, anonimo, attribuito appunto a questi ambienti finanziari - che questo è avvenuto con un atto di natura informale indirizzato ad una sola delle parti in causa, prefigurando dunque una fastidiosa asimmetria dal punto di vista informativo". Da Palazzo Chigi si difendono così: "Il premier ha già chiarito di non aver mai avuto uno studio professionale associato con il professor Alpa, né di aver mai costituito con lui un'associazione tra professionisti. Mincione non lo ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona. E il rapporto professionale con la società Fiber 4.0 si è esaurito con la redazione di questo parere. Non ricorrevano quindi le situazioni di conflitto di interesse per un'astensione". Basta per dissipare i dubbi?

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